dai domiciliari, un saluto alla marcia NO TAV

Sono le quattordici e trenta . Vorrei essere in manifestazione con voi, care compagne e compagni NO TAV. Vi immagino in cammino dalla frazione Traduerivi, lungo quei terreni già occupati dall’ autoporto ed ora, se dovessero vincere i signori del TAV, condannati a diventare un’enorme discarica di veleni a cielo aperto, una montagna di detriti contenenti amianto e uranio, le viscere tratte dal ventre vivo della montagna.
Quei luoghi già messi a dura prova dall’ autostrada, ma che ancora resistono con gli scampoli di prato, la fascia boscosa dei pendii, le piccole case circondate da orti e giardini, sarebbero spazzati via o resi inabitabili come già avvenne a causa delle devastazioni autostradali.
E poi il traffico dei cantieri, le polveri dello smarino portate dai venti lungo tutta la valle a seminare malattia e morte. E la soppressione dei servizi ferroviari, i blocchi della circolazione sulle statali che faranno di Susa con le sue scuole, l’ospedale, gli uffici pubblici, un luogo irraggiungibile.
Contro tutto questo il movimento NO TAV è ancora in marcia, come sempre, col pessimismo della ragione tenuto a bada dall’ottimismo della volontà.
La lotta ci ha regalato tanto: ha fatto rinascere una collettività, ha fatto crescere coscienza critica, ha impedito l’interiorizzazione della sconfitta che impedisce a priori ogni conflitto, ha creato cultura, affetti e amicizie, sconfiggendo egoismi e arroganze.
Ecco la nostra ricchezza, la forza che ha dato speranza a tante lotte anche oltre la Valle, creando legami e Resistenze attive.
E’ questo che il potere invidioso e vendicativo imputa al movimento NO TAV, e contro di esso si è alzato il livello della repressione.
No, non è solo un treno: è un sistema contro cui lottiamo….e il prezzo da pagare è pesante, ma con noi resistono le cose belle della vita, la dignità, l’allegria di ritrovarsi e riconoscersi: le buone ragioni per cui lottare ancora, sempre!
Dai domiciliari un abbraccio, con rabbia e tenerezza. Nicoletta