Care Compagne e Compagni… Queste sono le parole con cui inizia la lettera di Nicoletta dal carcere, letta durante la bella e partecipata manifestazione di sabato 11 gennaio a Torino. Leggiamola, ascoltiamola attentamente e diffondiamola, facciamo in modo che la generosità di Nicoletta sia la scintilla che risvegli gli animi di tutt* e per tutt*.
Oggi ho rivisto Nicoletta e mi ha chiesto di far avere a tutti voi i suoi saluti ed il suo affetto.
Nicoletta sta bene, comincia ad entrare nelle dinamiche
carcerarie e ad interagire con le sue compagne di prigionia. Ha già ricevuto
molti telegrammi ma poche lettere e non risultano ancora pervenute le lettere
che lei ha già spedito.
Ha già avuto modo di sperimentare la durezza del carcere in
cui tutti sono accomunati dalla necessità di sopravvivere ad un sistema volto
alla spersonalizzazione ed alla privazione.
Viene trattata con rispetto in un ambiente in cui però sono
tutti condizionati da una struttura fatiscente e da carenze di ogni genere. Ha
trovato da subito sollievo nella solidarietà delle sue nuove compagne di vita e
negli uccellini che ogni mattina vanno a cibarsi delle briciole che lei lascia
oltre le sbarre della finestra della sua cella all’alba mentre guarda sorgere
il sole. Si è già interessata alla numerosa colonia di gatti che gravita
attorno al carcere ed alla biblioteca della sua sezione. Ribadisce di sentirvi
tutti vicini e vi invita a sostenere le ragioni che hanno determinato la sua
scelta e la lotta di tutti.
I suoi pensieri sono tutti rivolti a voi ed in particolare a
Giorgio, Mattia, Luca e Turi.
Sto bene, sono contenta della scelta che ho fatto perché è il risultato di una causa giusta e bella, la lotta NoTav che è anche la lotta per un modello di società diverso e nasce dalla consapevolezza che quello presente non è l’unico dei mondi possibili.
Sento la solidarietà collettiva e provo di persona cosa sia una famiglia di lotta. L’appoggio e l’affetto che mi avete dimostrato quando sono stata arrestata, e le manifestazioni la cui eco mi è arrivata da lontano, confermano che la scelta è giusta e che potrò portarla fino in fondo con gioia.
Parlo di voi alle altre detenute e ripeto che la solidarietà data a me è per tutte le donne e gli uomini che queste mura insensate rinchiudono.