Care Compagne e Compagni…

Care Compagne e Compagni…
Queste sono le parole con cui inizia la lettera di Nicoletta dal carcere, letta durante la bella e partecipata manifestazione di sabato 11 gennaio a Torino.
Leggiamola, ascoltiamola attentamente e diffondiamola, facciamo in modo che la generosità di Nicoletta sia la scintilla che risvegli gli animi di tutt* e per tutt*.

Video completo https://youtu.be/5_zfFt9Yta8

Nicoletta ci manda notizie attraverso i suoi avvocati


4 gennaio 2020


Oggi ho rivisto Nicoletta e mi ha chiesto di far avere a tutti voi i suoi saluti ed il suo affetto.

Nicoletta sta bene, comincia ad entrare nelle dinamiche carcerarie e ad interagire con le sue compagne di prigionia. Ha già ricevuto molti telegrammi ma poche lettere e non risultano ancora pervenute le lettere che lei ha già spedito.

Ha già avuto modo di sperimentare la durezza del carcere in cui tutti sono accomunati dalla necessità di sopravvivere ad un sistema volto alla spersonalizzazione ed alla privazione.

Viene trattata con rispetto in un ambiente in cui però sono tutti condizionati da una struttura fatiscente e da carenze di ogni genere. Ha trovato da subito sollievo nella solidarietà delle sue nuove compagne di vita e negli uccellini che ogni mattina vanno a cibarsi delle briciole che lei lascia oltre le sbarre della finestra della sua cella all’alba mentre guarda sorgere il sole. Si è già interessata alla numerosa colonia di gatti che gravita attorno al carcere ed alla biblioteca della sua sezione. Ribadisce di sentirvi tutti vicini e vi invita a sostenere le ragioni che hanno determinato la sua scelta e la lotta di tutti.

I suoi pensieri sono tutti rivolti a voi ed in particolare a Giorgio, Mattia, Luca e Turi.

Lettera dal carcere

Sto bene, sono contenta della scelta che ho fatto perché è il risultato di una causa giusta e bella, la lotta NoTav che è anche la lotta per un modello di società diverso e nasce dalla consapevolezza che quello presente non è l’unico dei mondi possibili.

Sento la solidarietà collettiva e provo di persona cosa sia una famiglia di lotta. L’appoggio e l’affetto che mi avete dimostrato quando sono stata arrestata, e le manifestazioni la cui eco mi è arrivata da lontano, confermano che la scelta è giusta e che potrò portarla fino in fondo con gioia.

Parlo di voi alle altre detenute e ripeto che la solidarietà data a me è per tutte le donne e gli uomini che queste mura insensate rinchiudono.