Lettera al Direttore
Dal finestrino il paesaggio corre veloce, troppo perché sia possibile fermarvi lo sguardo. Intorno una varia umanità a capo basso sui computer portatili, concentrata su grafici e numeri o parlottante ai cellulari. In alto schermi che informano sulla velocità di viaggio e riproducono pianure fiorite, tra cui avanzano fiammanti Frecce rosse. A tratti pubblicità gastronomica: oltre ai passeggeri ad Alta Velocità, questo supertreno sforna anche le “specialità gastronomiche italiane” a chi abbia voglia di raggiungere il ristorante viaggiante per un “esclusivo” Servizio Executive.
Sono, con tutto il mio armamentario di zainetto, spille, felpa, bandiera NO TAV, sul Freccia Rossa Torino-Roma. Me ne vergogno, ma non c’è alternativa: aboliti gli Intercity che percorrevano, con un’ora di viaggio in più e a metà prezzo, la dorsale tirrenica, non resta che adattarsi tristemente al TAV (naturalmente per chi possa sborsare 180 euro, altrimenti, “ti attacchi al treno”).