Diario di viaggio: 17 aprile, La Spezia

discaricapittelliLa Spezia. La natura aveva privilegiato questa parte di mondo: un golfo ridente e ampio, dove il mare viene a rifrangersi senza rabbia; e tutto intorno colline, terra da ulivi e limoni; una costa che si alza dolcemente, fino ai boschi di macchia mediterranea, per diventare in alto roccia splendente di marmi, verso Carrara e le Alpi Apuane. A chi ci arriva in questo giorno primaverile, il cuore esulta e l’anima sorride.

 Poi appare la città, grigia e ferro: una contraddizione vivente di alberate, antichi rioni marinari, cantieri, arsenali militari. Leggi tutto “Diario di viaggio: 17 aprile, La Spezia”

Diario di viaggio: 16 Aprile, Alessandria

gallo no tavAlessandria. Dopo il caos della periferia milanese, stretta tra autostrade e cantieri come in una gabbia, ci viene incontro la campagna: lunghi filari d’alberi, cascine, prati con grandi macchie gialle di colza in fiore.

L’autostrada che stiamo percorrendo è una ferita tra tanto verde; e porta un nome, Itinera, il marchio della famiglia Gavio che da queste parti (e non solo) la fa da padrone, da sempre, tenendo in pugno, col bastone e la carota, persone ed imprese. Itinera: autostrade e TAV, cave ed edilizia, dighe e lavori marittimi. Un suo cantiere è presente anche a Salbertrand, in Valle di Susa, dove ha messo piede con l’autostrada del Frejus e continua con l’Alta Velocità Torino-Lyon. Leggi tutto “Diario di viaggio: 16 Aprile, Alessandria”

Diario di viaggio: San Donato e Cernusco

A Sesto San Giovanni arriviamo dopo due giorni passati nell’area metropolitana milanese.
Le assemblee a Cernusco sul Naviglio ed a San Donato Milanese si sono svolte secondo i ritmi ormai consueti. 2014-04-16 10.50.25

A Cernusco ha introdotto Loris, che sulla lotta NO TAV ha scritto uno dei saggi più acuti, documentandosi con un lungo soggiorno in Valle e con una nutrita serie di interviste. A San Donato ho incontrato Patrizia. E’ stata lei a parlarmi di quanto sta succedendo alla Marcegaglia Buildtech di Sesto: la fabbrica chiude, lasciando a casa 169 lavoratori, ai quali viene prospettata una sola incerta e scomoda alternativa, l’eventuale spostamento a Pozzolo Formigaro, dove esiste un altro stabilimento del gruppo e dove la situazione non appare affatto tranquillizzante, vista la cinquantina di operai in esubero.

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