La lucertola e il TAV

imagesStamattina, dando acqua alle piantine assetate dal vento di questi giorni, ho scoperto una lucertola cucciola, davvero minuscola, che lambiva le gocce d’acqua cadute sul davanzale. Ha alzato verso di me il capino, fiduciosa, ed ha continuato a d esplorare la pietra umida, prima di andarsene, senza fretta.

Ho riflettuto sulla meravigliosa, fragile perfezione di quel corpicino pieno di vita; ho immaginato le esistenze minute, le prime a scomparire quando l’arroganza dell’uomo devasta l’armonia della Terra; e il pensiero è tornato ai grandi ramarri della Clarea, alle formiche rufe, al pullulare tenace della vita che il cantiere del TAV ha annichilito.

t_val-clarea-notav-8Il foehn alto, che trascina nuvole e fa splendere il cielo pomeridiano, mi comunica l’urgenza del ritorno sul sentiero lungo il quale saranno fiorite le primule e l’equiseto avrà gittato la trina dei suoi germogli. Certamente qualche capriolo balzerà nel folto della macchia, il vento trarrà arpeggi dalle lamiere e dai fili di ferro delle vigne. E il cantiere mi apparirà più che mai come l’anomalia da cancellare in questa radiosa giornata di primavera.
Prendo zaino e bastone, calzo gli scarponi e parto.

Morte al fascismo, libertà al popolo!

OOKBrescia è bella in questo sabato di un marzo che ha sconfitto le nuvole invernali e splende di primavera; cielo terso, verde tenero nei viali , aiuole di primule e viole.

In piazza della Loggia volti di donne e uomini provenienti da tutte le parti del mondo, intere famiglie con bimbi e carrozzine. Sono gli stessi che, fuggiti dagli orrori della guerra e della fame, scampati alle morti sulla via dell’emigrazione, faticano quotidianamente, con bassi salari e senza diritti, nelle campagne bresciane, nelle aziende, nei ruoli di lavoro più umile e rifiutato; gli stessi che, riunitisi in presidio per rivendicare il diritto al permesso di soggiorno pervicacemente negato, sono stati sgombrati e manganellati, qualcuno espulso.

images (5)A sostenerli, durante la settimana, c’erano soprattutto ragazze e ragazzi dell’area antagonista, la Brescia precaria, vera erede delle lotte antifasciste e operaie. Ma oggi la città accoglie solidale il fiume di persone, striscioni,bandiere, cartelli, slogan di lotta e liberazione, che sfila lungo le vie del centro storico , tra i portici delle strade-salotto gremite per la passeggiata del sabato pomeriggio. Nonostante l’invito ufficiale a chiudere gli esercizi commerciali, negozi e bar sono aperti e affollati ; da portici, finestre e balconi c’è gente affacciata, tutti sorridono, qualcuno applaude.

Fascisti e razzisti che avevano preannunciato azioni squadristiche contro la manifestazione, si sono ridotti a qualche decina di triste figure asserragliate in una piazza, prontamente dileguatesi all’arrivo del corteo.

Torniamo in Piazza della Loggia. I raggi del sole al tramonto  sembrano concentrarsi sulla stele posta a ricordare le vittime  di strage fascista, che ancora attendono giustizia.  

Si riforma il presidio che continuerà fino alla concessione del permesso di soggiorno a tutti i richiedenti ( delle seimila richieste, quattromila sono state respinte, pur avendo i requisiti per l’accoglienza). Ma in gioco c’è molto di più, un mondo senza sfruttati e sfruttatori, senza guerre, devastazioni e paura, dove crescere i propri figli e progettare un futuro più decente e vivibile per tutti.

Gli interventi che chiudono la giornata esprimono solidarietà per le compagne e i compagni che, a Torino, manifestano contro i fascismi vecchi e nuovi. Sono giunte le notizie di cariche poliziesche con feriti e arrestati: per loro, per la loro liberazione si alza potente, unanime, fraterno il grido che è ruggito, pugno contro gli oppressori e carezza per gli oppressi. Morte al fascismo, libertà al popolo!

Nessun uomo è un’isola

migranti_corteo_sabato2-300x201Dalla Valle di Susa che resiste contro il TAV e contro la devastazione sociale, economica, culturale ambientale che le grandi male opere portano con sé, giunga piena e fraterna condivisione alle donne e agli uomini migranti che a Brescia, con grande dignità e determinazione lottano per il diritto di soggiorno, senza il quale non sono possibili
un’esistenza ed un lavoro dignitoso.

Contro il partito trasversale che siede nelle istituzioni e gestisce i grandi sporchi interessi si sono mobilitati al loro fianco compagne e compagni. La risposta è stata cariche della polizia con fermi, arresti, espulsioni, ferimenti.

La repressione è, come sempre, la risposta con cui il potere cerca di fermare ogni lotta capace di contrastare con efficacia sopruso e sfruttamento.

In questa Europa e in questo mondo del capitale e del mercato, dove il diritto di circolazione è garantito alle merci e al denaro, ma non alle persone, dove lo sfruttamento e la guerra aumentano vertiginosamente la distanza tra pochi ricchi e infiniti poveri, l’unica risposta possibile è il conflitto degli oppressi contro gli oppressori.

La nostra piena solidarietà va ai fermati,  ai feriti e a voi tutti che non rinunciate a lottare per un presente migliore ed un futuro liberato. Siamo al vostro fianco!

Nicoletta Dosio, compagne e compagni della Valle di Susa