Per noi era Sante

Sante Notarnicola, venuto dagli inferni carcerari, compagno che del carcere aveva fatto luogo di solidarietà e di lotta ed aveva saputo dare voce di poesia e di denuncia sociale all’indicibile ingiustizia delle prigioni, ha concluso poco fa la sua ultima battaglia contro la pandemia.
Sante era uno di noi, perché amava questa nostra valle di eretici e lottatori, ne condivideva la limpida, faticosa, irrinunciabile coerenza.
Come non ricordarlo a Bologna e in Valle, sempre presente alle edizioni di Una montagna di libri contro il TAV, insieme a Delia, Alessandra, Donato?
Ci incontrammo l’ultima volta a Bologna, in occasione di un’assemblea organizzata dal centro sociale Xm24 alla Caserma Sani occupata e sotto minaccia di sgombero. Vi avevo partecipato insieme a Dana per portare la voce del Movimento NO TAV.
Sante e Delia quella notte mi ospitarono a casa loro. Avemmo modo di parlare. Sante ricordava con grande lucidità e passione la sua esperienza in Valle, le tappe della nostra lunga resistenza e la contrapponeva al clima di una Bologna in cui la solidarietà e la giustizia sociale e ambientale erano state ridotte a parole vane, sostituite da un razzismo becero e irresponsabile.
Parlammo anche di poesia, di come proprio lo scrivere fosse diventato per lui un’arma potente per resistere contro l’abbrutimento carcerario e dar voce all’ansia di liberazione, alla dignità calpestata.
Queste sue parole mi tornarono in mente e mi fecero compagnia in quella cella delle Vallette, dove, un anno fa, mi ritrovai a trascorrere tre mesi della mia vita.
E ricordo con commozione che ora si fa amara nostalgia il messaggio che Sante e Delia mi inviarono come dedica di un libro, il primo che ricevetti, pochi giorni dopo il mio arresto.

“ Ti voglio bene.

Dopo anni di prigione
sono ormai un uomo che non teme i sogni
ma pure
trasformato nel volto,
nell’anima,
ho conservato
i timori dei bimbi
e la tristezza degli istinti,
e sgrano gli occhi
quando amo
quando senza rossori
dico: sai
ti voglio bene…. “

Ho sentito Sante al telefono una quindicina di giorni fa. Era ancora in ospedale, ma stava meglio e contava di essere dimesso il giorno dopo.
Ora arriva la comunicazione di Donato….
Sante, senza di te ci sentiamo davvero più soli.
Un abbraccio A Delia ed ai tanti che ti vogliono bene.
Nicoletta