
uscita dal carcere, si trova ora agli arresti domiciliari. Non è ancora la libertà. In queste ore si sentirà in una terra di mezzo, in cui si vive forse con angoscia, certo con nostalgia, il ricordo delle compagne lasciate oltre le sbarre.
Strano il tempo che ricomincia a scorrere senza ordini e sferragliare di chiavi. E’ necessario riabituarsi al silenzio, riappropriarsi dei suoni e dello spazio, del senso della profondità, della solitudine buona…
Il carcere è un’esperienza che non si cancella, come il legame con chi resta.
Anche per questo ti voglio bene, Dana.